Infortunio sul lavoro: tutto ciò che c’è dietro questo mondo
Quando parliamo di infortunio sul lavoro (Inail Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), ci riferiamo a ogni incidente che avviene per una causa violenta in occasione lavorativa dal quale derivi la morte, l’inabilità permanente o l’inabilità al lavoro coperto dall’assicurazione obbligatoria Inail.
Il sito del Ministero del Lavoro, a tal proposito, ha definito cos’è l’infortunio sul lavoro con delle parole semplici e chiare: “per infortunio sul lavoro si intende ogni lesione originata, in occasione di lavoro, da causa violenta che determini la morte della persona o ne menomi parzialmente o totalmente la capacità lavorativa”.
Per tutti i lavoratori è prevista un’assicurazione obbligatoria attraverso la quale:
- si ha diritto alle prestazioni di tipo sanitario;
- è possibile ottenere un risarcimento che varia in relazione al danno provocato dall’evento traumatico sul lavoro.
Chi paga per l’infortunio sul lavoro?
Una delle prime domande che ci poniamo, se pensiamo o se abbiamo a che fare con un infortunio sul lavoro, è quella che riguarda il pagamento dei danni.
Chi è che paga per il lavoro che ha subito l’incidente?
A pagare per l’infortunio sul lavoro sono il datore di lavoro e INAIL e nel dettaglio, la retribuzione dell’infortunio sul lavoro spetta:
- al datore di lavoro a partire dal giorno dell’evento che ha causato il danno al lavoratore, per i tre giorni successivi;
- all’INAIL oltre il quarto giorno.
La retribuzione che viene erogata al lavoratore dal datore di lavoro, in caso di infortunio, sul lavoro ammonta:
- al 100% per il giorno in cui è avvenuto l’incidente, considerato giornata di lavoro completa;
- al 60% per i 3 giorni successivi dovuti dal datore di lavoro, salvo diverse disposizioni contenute nei CCNL.
Come già affermato, la retribuzione a partire dal quarto giorno in poi è erogata dall’INAIL e al lavoratore spetta in questo caso un’indennità pari al:
- 60% della retribuzione fino al 90° giorno di infortunio;
- 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorno e fino alla completa guarigione del lavoratore.
Obblighi del lavoratore in caso di infortunio sul lavoro.
Uno degli obblighi del lavoratore è la denuncia, per tempo, dell’infortunio sul lavoro.
Il lavoratore deve informare immediatamente il datore di lavoro, anche se l’infortunio è di lieve entità. Difatti, il dipendente che non comunica l’accaduto perde il diritto all’indennizzo INAIL per i giorni antecedenti a quello in cui il datore ha avuto notizia dell’evento.
Le tempistiche, dunque, sono tutto in casi come questi.
La denuncia dell’infortunio sul lavoro:
- deve essere fatta online tramite il sito dell’INAIL;
- essere fatta entro 2 giorni di tempo dal momento in cui ne è stata data comunicazione al datore di lavoro, oppure entro 24 ore in caso di morte o pericolo di morte;
- anche il medico che ha visitato il lavoratore infortunato, deve trasmettere all’INAIL il certificato, che deve essere fornito anche al datore di lavoro, assieme alla data di rilascio, al codice identificativo e ai giorni di prognosi.
Queste procedure sono indispensabili, e se non si rispettano, il lavoratore potrebbe perdere il diritto al risarcimento.
Obblighi del datore di lavoro.
Nel momento in cui la diagnosi supera i tre giorni, il datore di lavoro è obbligato a comunicare l’infortunio all’INAIL.
La mancata denuncia da parte del datore di lavoro è punita con una sanzione da € 1.290,00 a € 7.745,00, perché questa potrebbe far decadere ogni diritto di risarcimento da parte del lavoratore.
La denuncia di infortunio cambia a seconda della gravità dell’infortunio, e il datore di lavoro deve essere a conoscenza, o informarsi, di come gestire tale evenienza.
Chiaramente, uno degli obblighi, o comunque degli intenti, del datore, sarebbe quello di limitare al massimo gli incidenti sul lavoro.
Dovrebbe attivarsi e uniformarsi alle normative vigenti in materia di prevenzione per la tutela della salute dei suoi lavoratori, atte a limitare il più possibile gli infortuni.
Ciò farebbe sì che il datore non perda manodopera, e il lavoratore non rischi di farsi male davvero. Lavorare in un ambiente sicuro è fondamentale oltre che etico.
Nonostante ciò, però, può capitare che si incorra in qualche tipo di incidente sul luogo di lavoro.
In questo caso sono coinvolte entrambe le parti, perché sia datore che il dipendente devono attenersi alla procedura prevista per la sicurezza sul lavoro.
Solo così, quest’ultimo non perderà la sua retribuzione e il datore di lavoro non incorrerà nella sanzione di mancata denuncia o colpa.
Un buon modo per evitare infortuni è quello di dotarsi di un sistema di qualità iso 45001.
Differenza tra infortunio sul lavoro e malattia professionale.
Da non confondere l’infortunio sul lavoro, con la malattia professionale.
Essa non deriva da un evento che ha effetto immediato sulla salute del lavoratore, bensì da cause connesse alle attività lavorative e/o dalla prolungata esposizione a fattori di rischio sul luogo di lavoro.
Un esempio è il rischio chimico che potenzialmente può generare malattie professionali senza opportuni dpi.
La manifestazione del “danno”, dunque, può richiedere anche anni e anni.
Il danno agisce lentamente e per gradi sull’organismo del lavoratore.
In casi come questi, il dipendente deve consegnare al datore di lavoro entro 15 giorni dalla manifestazione dei sintomi della malattia il certificato medico.
Il datore di lavoro deve, anche in questo caso, trasmettere la denuncia all’Inail nei 5 giorni successivi a quello della consegna della segnalazione.
Cos’è l’infortunio in itinere ?
Un altro genere di infortunio legato al mondo del lavoro è l’infortunio in itinere.
Si tratta di un infortunio occorso ai lavoratori che, muovendosi su strada, compiono il tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, due luoghi di lavoro o il luogo di lavoro e quello di abituale consumazione dei pasti.
Un incidente che rientra in questa tipologia è quello stradale.
L’INAIL estende la sua tutela, per gli infortuni in itinere, anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato.
Ciò accade, ad esempio nei seguenti casi:
- mezzo è fornito o prescritto dal datore di lavoro per esigenze lavorative;
- il luogo di lavoro è irraggiungibile con i mezzi pubblici oppure è raggiungibile ma non in tempo utile rispetto al turno di lavoro;
- i mezzi pubblici obbligano ad attese eccessivamente lunghe o comportano un rilevante dispendio di tempo rispetto all’utilizzo del mezzo privato;
- la distanza della più vicina fermata del mezzo pubblico, dal luogo di abitazione o dal luogo di lavoro, deve essere percorsa a piedi ed è eccessivamente lunga.
Chiaramente, è necessario dimostrare di non aver causato l’incidente con :
- abusi di alcol,o abusi di stupefacenti,
- comportamenti che violano il codice della strada.
E obbligatorio avvisare il proprio datore di lavoro ?
In caso di infortunio in itinere e a prescindere dalla prognosi, il lavoratore deve immediatamente avvisare o far avvisare, nel caso in cui non potesse, il proprio datore di lavoro.
La segnalazione dell’infortunio deve essere fatta anche nel caso di lesioni di lieve entità.
Non deve essere tralasciato nulla al caso, altrimenti potresti rischiare di perdere la tutela inail.
Anche se tutte le regole e i termini da rispettare sembrano infiniti, è bene avere presente come comportarsi in questi casi .
Nessuno pensa a come comportarsi nel caso di infortuni sul lavoro, perché sembra una cosa lontana, che non può capitare proprio a te.
Ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, e sarebbe opportuno essere il più informati possibili.
Questo anche per non cadere in ”fregature”, o per non perdere i propri diritti.
Così come il lavoratore, anche il datore deve essere a conoscenza di tutto ciò che riguarda la prassi degli infortuni.
Se tutelati, i dipendenti potranno vivere più serenamente la realtà lavorativa, e il datore di lavoro non rischierà di incorrere in sanzioni.
Si ricorda che rispettare le regole sulla sicurezza sul lavoro è un DOVERE di tutti .
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