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energy manager

Contenuti nascondi
1 Energy manager: chi è, cosa fa, come diventarlo.
1.1 Chi è l’Energy manager ?
1.2 Cosa fa un Energy manager ?
1.3 Quali sono i Tep che deve considerare l energy manager ?
1.4 Come diventare Energy manager ?
1.5 L iscrizione al FIRE
1.6 Con chi si interfaccia ?
1.6.1 POSTS CONSIGLIATI :

Energy manager: chi è, cosa fa, come diventarlo.

Spesso, si sente parlare ancora di Energy manager, una figura nata del 1973, negli Stati Uniti d’America, a seguito della grave crisi petrolifera che colpì il paese.

L’obiettivo primario dell’Energy management è quello di amplificare l’efficienza energetica dei processi aziendali, intervenendo sul consumo e, la progettazione di macchinari, sistemi automatizzati, edifici e altre strutture.

Ma chi è, nello specifico, l’Energy manager? Quali sono le sue mansioni principali? E come si arriva a ricoprire questa carica?

 Chi è l’Energy manager ?

Come si può dedurre dalla parola stessa, l’Energy manager è la figura che si occupa di gestire l’energia di un ente privato, o pubblico, e di ottimizzare i consumi, promuovendo interventi che siano in grado di apportare benefici dal punto di vista energico.

È, quindi, un tecnico a tutti gli effetti, responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia.

Quindi diverso dal hse manager che si occupa di sicurezza sul lavoro ed ambiente.

Una sorta di servizio di prevenzione e protezione dell’ energia

Cosa fa un Energy manager ?

Appurato che ha a che fare con l’energia elettrica, quali sono le mansioni specifiche di un Energy manager?

L’Energy manager deve occuparsi di analizzare l’energia in particolare deve :

  •  monitorare i consumi energetici,
  • gestire le risorse energetiche,
  • ottimizzare l’uso dell’energia,
  • puntare al risparmio.

Inoltre, deve monitorare tutta la realizzazione operativa degli interventi di razionalizzazione.

Il manager dell’energia deve avere ottime doti comunicative, e deve anche saper ascoltare, perché deve capire i piani energetici dell’azienda, cercando di modificarlo al fine di trarne beneficio.

Deve basarsi sui bisogni e sulle richieste del cliente, senza perdere di vista il focus, che sarebbe il risparmio.

Non è lui stesso a decidere, alla fine dei conti, ma la sua figura funge come consulente in questo campo. Con tutte le innovazioni che ci sono ora, nel mercato, questa figura è sempre più richiesta.

Grazie ai nuovi metodi che incentivano l’ecosostenibilità, infatti, si cerca maggiormente di rispettare l’ambiente, ma anche di salvaguardare la propria economia.

Per questa ragione una certificazione importantissima è anche quella Iso 14001

La green economy è ormai una realtà a livello mondiale.

Per alcune aziende è persino obbligatoria la figura dell’Energy manager.

A ricoprire questo ruolo, possono essere sia dipendenti interni all’azienda, che conoscono la materia sul risparmio energetico, conoscendo i punti di forza, gli elementi su cui puntare, ma anche consulenti esterni, che impareranno a scoprire le peculiarità dell’azienda stessa, per apportarne miglioramenti.

Ogni anno, entro il 30 di aprile, un’azienda deve comunicare il Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia.

Quali sono i Tep che deve considerare l energy manager ?

Le soglie oltre le quali si ha l’obbligo di nomina sono differenziati per categoria di appartenenza dell’azienda:

  • 10000 TEP/anno per le Realtà Industriali
  • 1000 TEP/anno per le Realtà del settore Terziario, Civile e Trasporti

Occorre quindi convertire in TEP (tonnellate di petrolio equivalente) paragonando l’energia utilizzata in azienda.

Per poter svolgere un lavoro come si deve, l’Energy manager deve avere accesso alle bollette energetiche e analizzare attentamente le maggiori fonti di consumo, nonché delineare le curve di carico durante l’arco della giornata utili all’ottimizzazione e alla scelta del miglior fornitore.

Deve analizzare ogni micro fattore, e solo così potrà arrivare ad avere un quadro preciso e dettagliato, che gli permetta di intervenire dove necessario, attraverso uno studio di fattibilità su processi, macchinari e interi reparti aziendali.

Abbattere i costi e limitare gli sprechi, soprattutto oggi, in un momento in cui molte aziende sono in crisi per via dei rincari energetici, non è un lavoro da poco.

Per questo scopo, tale professione, è molto richiesta sul mercato.

Tutto il lavoro dell’Energy manager si basa su dati, su ricerche, e non certo su tentativi fatti a caso.

Egli monitora e documenta tutti gli aspetti che hanno a che fare con l’energia, e cerca di capire cosa sia più vantaggioso per l’azienda in questione.

Tutto deve essere fatto a scopo strategico, utilizzando intelligenza e astuzia.

Come diventare Energy manager ?

Che tu voglia fare il libero professionista, o che voglia diventare dipendente di un’azienda, sappi che per svolgere questa professione sono richieste delle competenze e delle conoscenze sulle quali non si transige.

L’argomento principale è sì l’energia, ma ovviamente occorrono anche delle nozioni di marketing, di finanza, di gestione, per muoversi in questo ambito.

Per tale motivo, sarebbe opportuno partire con una Laurea Triennale in Management.

Conoscere l’economia, saper scovare le opportunità di risparmio, è fondamentale.

Ma anche una laurea in Ingegneria dell’informazione, per poi proseguire con Ingegneria Energetica, è un’ottima scelta.

Chiaramente, non ci sono percorsi fissi e specifici, obbligatori, ma è ovvio che gli indirizzi di studio debbano aggirarsi attorno a questi ambiti.

La stessa legge 10/1991 non prevede obblighi particolari per quanto riguarda i requisiti o le certificazioni da ottenere per essere nominati Energy manager.

Ma, tra chi possiede un diploma in discipline tecnico-scientifiche, e chi invece possiede una laurea, probabilmente quest’ultimo verrà assunto prima.

Se sei interessato a questa professione, sappi che ci sono anche dei corsi privati, che rilasciano attestati di partecipazione ai fini dell’abilitazione della figura di Energy manager.

Questi corsi non sono obbligatori, ma sono un plus che un professionista può utilizzare per mettere in risalto il proprio ruolo.

Aiutano il lavoratore ad acquisire le competenze tecniche e le conoscenze teoriche, permettendogli di arricchire il proprio bagaglio professionale.

Esistono sia corsi da frequentare in presenza, sia corsi online.

Sarai tu a decidere quale preferisci, in base alle tue esigenze.

L iscrizione al FIRE

Un Energy manager può dirsi tale, in tutto e per tutto, quando è iscritto al FIRE, la Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, ovvero l’albo dei professionisti abilitati a svolgere questa professione.

Più studi, più ti aggiorni, più segui corsi e prendi attestati, più la tua figura professionale avrà valore, e potrai percepire uno stipendio più sostanzioso.

In genere, un Energy manager guadagna dai 30.000 € ai 60.000 € annui.

Il compenso però, non è sempre fisso, soprattutto se si parla di eventi singoli, o di risparmi economici ed energetici ottenuti dagli Enti, in seguito all’intervento.

Ovviamente, anche gli anni di esperienza incidono molto nella retribuzione.

Oltre i titoli di studio, la figura dell’Energy manager deve essere in grado di saper conversare, comunicare, ascoltare i bisogni di chi ha di fronte.

Deve saper fronteggiare qualsiasi imprevisto, reagire, avere capacità di problem solving.

Con chi si interfaccia ?

Ha a che fare con tantissime persone, con tante realtà diverse.

Per ognuna di esse deve trovare una soluzione.

Durante il suo operato dovrà confrontarsi :

  • con moltissimi operai e tecnici di diverso settore,
  • da chi acquista elettricità e altri combustibili,
  • a chi si occupa della manutenzione dei sistemi,
  • fino a chi progetta gli edifici.

Questo lo porta a dover esporre in termini semplici i concetti tecnici, usando un linguaggio comprensibile a tutti, anche alle figure meno tecniche.

È lui il primo fan di se stesso, perché deve credere in ciò che dice e in ciò che vuole vendere, altrimenti non riuscirà mai a convincere il cliente.

Questa figura, senza alcun dubbio, viene vista come una figura positiva, perché altro non farà che apportare vantaggi all’interno dell’azienda.

Per questo motivo, non puoi fossilizzarti sulle vecchie conoscenze, ma occorre che tu ti mantenga aggiornato, che vada al passo con i tempi, per proporre sempre l’ultima novità.

I tecnici responsabili operanti in Italia sono circa 2.000, di cui circa 400 sono responsabili locali di aziende che si diramano con più sedi sul territorio nazionale, e che presentano consumi superiori alle soglie indicate.

Per svolgere questo lavoro, dunque, non ci si può improvvisare professionisti, ma occorre un bagaglio di conoscenze solido alle spalle, meglio se accompagnato da anni di esperienza sul campo.

Alitec srl attraverso la propria struttura è in grado di supportare le aziende su questo importante tema.

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Home » ambiente » Energy manager: chi è, cosa fa .

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