Rischio biologico negli ambienti di lavoro: quali tutele.
La valutazione dei rischi e la redazione dell’eventuale documento riguarda tra gli altri il rischio biologico e l’utilizzo dei relativi dpi rischio biologico.
Si tratta di un rischio che richiede particolari analisi da parte dell’rspp e adeguate misure di protezione e prevenzione sui luoghi di lavoro come ad esempio i DPI.
In questo articolo esamineremo il rischio biologico e sicurezza sui luoghi di lavoro, approfondendo la normativa in vigore.
Risponderemo alla domanda cos’è il rischio biologico e quali sono le misure di prevenzione, nonché le responsabilità in caso di mancata adozione di misure preventive.
–Cos’è il rischio biologico ?
– la classificazione.
–Rischio biologico: obblighi a carico del datore di lavoro.
-Valutazione.
-Conclusioni.
Cos’è il rischio biologico ?
Il rischio biologico è un tipo di rischio che deriva dall’esposizione agli agenti o sostanze biologiche potenzialmente pericolose e dannose per la salute dei lavoratori che vengono in contatto con queste sostanze.
Le fonti di rischio che possono provocare danni possono essere :
- tossine,
- batteri,
- microorganismi,
- virus.
Trova la sua disciplina dal punto di vista normativo nel Decreto legislativo nr. 81 del 2008, all’articolo 267.
Esso fornisce tre definizioni per dare una linea guida per questa tipologia di rischio.
Il rischio biologico definito al titolo X “Esposizione ad agenti biologici” prende in considerazione :
- l’agente biologico,
- il microrganismo
- e la coltura cellulare.
L’agente biologico è un qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano in grado di provocare infezioni, allergie o intossicazioni.
Il microrganismo è una qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico.
La coltura cellulare è il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari.
Da queste definizioni possiamo averne la classificazione.
Rischio biologico: la classificazione.
Il D.lgs 81/08 all’articolo 268 classifica gli agenti biologici.
La classificazione del testo unico sicurezza sul lavoro prevede una divisione in 4 gruppi che dipendono dal grado di rischio di infezione.
Nel gruppo 1 sono compresi gli agenti biologici che presentano poche probabilità di causare malattie sui soggetti umani.
Il secondo gruppo riporta gli agenti biologici che possono causare malattie ed essere un rischio per i lavoratori, ma con una bassa probabilità di propagazione nella comunità.
Si tratta di quegli agenti biologici per i quali sono disponibili misure di profilassi e terapia.
Il gruppo tre comprende agenti che possono causare malattie gravi e costituire un rischio rilevante per i lavoratori.
Qui la probabilità di propagazione nella comunità è più alta, ma sono comunque disponibili misure efficaci di profilassi e terapia.
Il gruppo quattro riporta gli agenti biologici che possono provocare malattie gravi e costituire un serio rischio per i lavoratori.
Tutto ciò con alto rischio di propagazione nella comunità e per cui, di norma, non sono disponibili efficaci misure di profilassi e terapia.
Nel caso in cui un agente biologico non possa essere compreso in nessuno dei 4 gruppi è necessario inserirlo nel gruppo di rischio più elevato tra le due possibilità, in base ad un principio di prudenza.
L’allegato XLVI riporta un elenco degli agenti biologici classificati nei gruppi 2, 3, 4.
Vediamo ora cosa prevede la normativa per scongiurare il tale rischio, quali sono gli obblighi a carico del datore di lavoro.
Quali sono le vie di penetrazione di un agente biologico ?
Le vie di penetrazione più frequenti di un microbo sono essenzialmente 4 :
- Il contatto diretto
- Il contatto indiretto
- La diffusione di goccioline (droplet) nell’ambiente (≥ 5 μm)
- L’aerosolizzazione di droplet nucleici (≤ 5 μm)
Ogni agente biologico ha diverse caratteristiche che devono essere prese in esame al fine di giudicarne la pericolosità.
Tra queste caratteristiche troviamo
- Trasmissibilità, la dose minima con cui l’agente può essere trasmesso ad un ospite,
- Infettività, quanto l’agente riesce a penetrare e moltiplicarsi nell’ospite,
- Patogenicità, quanto è in grado di produrre la malattia a seguito di trasmissione,
- Neutralizzabilità, quanto è resistente in ambiente e quali agenti chimici o fisici lo neutralizzano.
Tutti questi aspetti sono essenziali al fine di stabilire la ”pericolosità di un microorganismo”.
Aspetti da non poco conto da tenere sempre in considerazione per il rischio biologico.
E sempre necessario proteggersi con dpi rischio biologico !
Obblighi a carico del datore di lavoro.
La normativa prevede degli obblighi a carico del datore di lavoro per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro.
Il datore di lavoro che intende avviare un’attività che comporta l’utilizzo di agenti biologici dei gruppi
- 2,
- 3
- 4
deve comunicarlo all’organo di vigilanza territoriale competente almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori.
La comunicazione deve riportare i dati anagrafici dell’azienda e del titolare, nonché il documento di valutazione del rischio biologico, prevista all’articolo 271.
Se intervengono dei cambiamenti nei processi lavorativi che influiscono sul rischio biologico o se si utilizza un nuovo agente classificato la comunicazione andrà aggiornata.
Se gli agenti appartengono al gruppo 4 va effettuata sia la comunicazione, ma il datore di lavoro dovrà effettuare una richiesta di autorizzazione al Ministero della salute.
La richiesta di autorizzazione al Ministero della salute dovrà contenere l’elenco degli agenti che vengono impiegati.
L’autorizzazione è valida per 5 anni, oltre il termine di scadenza va rinnovata.
Ulteriori obblighi a carico del datore di lavoro per l’utilizzo di agenti biologici sono :
- la valutazione del rischio biologico prevista all’articolo 271,
- l’adozione di misure tecniche, organizzative, procedurali previste all’articolo 272.
Vanno anche adottate misure igieniche previste all’articolo 273.
Le strutture sanitarie e veterinarie devono adottare misure specifiche previste all’articolo 274, così come sono previste misure ad hoc per laboratori e gli stabulari.
I processi industriali che comportano rischio biologico devono adottare misure specifiche di cui all’articolo 276.
Inoltre vanno adottare misure di emergenza previste all’articolo 277.
I lavoratori esposti al rischio biologico devono essere informati e ricevere formazione specifica prevista all’articolo 278.
Valutazione del rischio biologico.
Il datore di lavoro è obbligato, come abbiamo visto, ad eseguire una valutazione del rischio biologico in base all’articolo 271.
Il datore di lavoro deve valutare il rischio in cui tiene conto di tutte le informazioni circa le caratteristiche degli agenti biologici utilizzati e delle modalità e processi lavorativi che possono essere fonte di rischio.
In particolare bisogna tener conto della classificazione degli agenti biologici che :
- possono causare pericolo per la salute dell’uomo,
- dell’informazione sulle malattie che possono essere contratte,
- dei potenziali effetti tossici o allergici,
- della conoscenza di una patologia della quale è affetto un lavoratore da mettere in correlazione diretta all’attività lavorativa svolta.
Inoltre bisogna tener conto anche dell’interazione tra diversi gruppi di agenti biologici utilizzati e delle eventuali altri situazioni rese note dall’autorità sanitaria, situazioni che possono comportare un rischio.
In seguito all’analisi il DVR, il documento di prevenzione rischio, dovrà essere integrato con :
-indicazione delle fasi lavorative che comportano il rischio di esposizione ad agenti biologici;
-indicazione del numero dei lavoratori addetti a tali fasi lavorative;
-generalità del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;
-indicazione dei metodi e delle procedure lavorative adottate, nonché delle misure preventive e protettive applicate ( es dpi rischio biologico );
-indicazione del programma di emergenza per la protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione ad un agente biologico del gruppo 3 o del gruppo 4, nel caso di un difetto nel contenimento fisico.
Infine, la valutazione è aggiornata in caso di cambiamenti al processo lavorativo che modifichino i livelli di rischio biologico.
In questo modo verranno aggiornati anche i sistemi di prevenzione e protezione.
Informazione e formazione dei lavoratori.
Tra gli obblighi a carico del datore di lavoro vi è l’obbligo di informare e formare i lavoratori esposti al rischio biologico.
Il datore di lavoro è obbligato a fornire informazioni riguardo ai rischi per la salute causati dagli agenti biologici utilizzati.
Inoltre il Datore di lavoro deve comunicare le precauzioni da adottare per evitare l’esposizione e le misure igieniche da osservare.
Il datore di lavoro deve inoltre fornire informazioni circa l’utilizzo corretto degli indumenti di lavoro e protettivi e dei dispositivi di protezione individuale ( es dpi rischio biologico ).
I lavoratori devono essere informati circa le procedure da seguire per la manipolazione di agenti biologici del gruppo 4.
Infine devono essere edotti circa il modo di prevenire gli infortuni e quali misure mettere in pratica per ridurre al minimo le conseguenze.
Oltre ad informare, il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire la formazione specifica sugli stessi temi.
DPI rischio biologico.
Per poter affrontare correttamente questo rischio devono essere utilizzati opportuni DPI .
E quindi necessario saper utilizzare correttamente i dpi rischio biologico in modo da potersi proteggere efficacemente.
Anche in questo caso sono previsti obbligatoriamente corsi di formazione per l utilizzo dei dpi rischio biologico.
Infatti il datore di lavoro deve accertarsi che i lavoratori siano in grado non solo di conoscere il rischio ma anche di affrontarlo correttamente.
Inoltre i DPI rischio biologico devono essere correttamente omologati o marchiati CE.
Pertanto è sempre opportuno acquistare DPI di marca.
Una attenta analisi di tutti questi aspetti consente di rendere questo aspetto meno ”pericoloso”.
In alitec shop abbiamo una varietà di articoli che possono essere utili per la gestione del rischio di cui sopra.
Cartelli rischio biologico.
Il cartello rischio biologico sopra riportato indica questa tipologia di rischio.
E’ un simbolo che è necessario saper riconoscere in azienda poiché avverte i lavoratori.
In questo modo appena visualizzati i cartelli gli operatori hanno già a disposizione le prime informazioni per la gestione di tali aspetti.
Ovviamente i cartelli sono obbligatori e devono essere esposti tutte le volte in cui si ricade nella nomenclatura di cui ai precedenti paragrafi.
I cartelli rischio biologico devono essere posti in luogo facilmente visibile e non devono confondere i lavoratori.
Se usurati vanno sostituiti immediatamente.
Pericolo biologico un caso studio.
L’azienda tratta emoderivati controllati (plasma), al fine di poter svolgere la propria attività per la produzione di reagenti clinici.
L’esposizione ad agenti biologici (microrganismi, colture cellulari ed endoparassiti umani) può provocare patologie di natura infettiva, allergica, tossica e cancerogena.
Le manifestazioni cliniche possono presentarsi con diversa intensità in relazione a vari fattori, tra i quali le condizioni fisiche individuali.
Il d.lgs. 81/2008 e s.m.i. (Titolo X e X-bis) fornisce gli strumenti per la valutazione del rischio biologico e prescrive le misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori esposti, recependo numerose direttive comunitarie.
Tale tipologia di rischio è presente in molti settori lavorativi, sia in attività che possono comportare uso deliberato degli agenti biologici che esposizione potenziale (Allegato XLIV), ed è generalmente poco conosciuto e molto spesso sottostimato.
Le patologie causate da agenti biologici sono inquadrate come malattie-infortunio sulla base dell’assimilazione del concetto di causa virulenta a quello di causa violenta.
Nell’Allegato XLVI del d.lgs. 81/2008 e s.m.i. sono elencati gli agenti biologici patogeni per l’uomo, classificati in gruppi di rischio sulla base della loro pericolosità.
Inoltre, fattori relativi alle caratteristiche degli agenti biologici (variabilità genetica, adattamento all’ambiente, ecc.) e degli ospiti (stato immunitario), al fenomeno della globalizzazione (sviluppo economico, progresso tecnologico, flussi migratori, ecc.) e a mutamenti ambientali (disastri naturali, alterazioni degli ecosistemi, ecc.) determinano la comparsa di nuovi patogeni o di varianti di patogeni già conosciuti.
Infatti, le recenti epidemie causate da patogeni emergenti hanno riguardato anche l’ambito occupazionale.
A seconda del rischio di infezione per l’uomo, gli agenti biologici sono suddivisi in quattro gruppi.
I 4 gruppi di rischio biologico.
– Gruppo 1: agenti con poca probabilità di causare malattie in soggetti umani;
– Gruppo 2: agenti che possono causare malattie nell’uomo e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghino nelle comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (come ad es. per S. Aureus, C. Tetani, B. Pertussis, N. Meningitidis, N. Gonorrhoeae);
– Gruppo 3: agenti che possono causare malattie gravi nell’uomo e costituire un serio rischio per i lavoratori; possono propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (come ad es. per HBV, HCV, HIV, S. Typhi);
– Gruppo 4: agenti che possono provocare malattie gravi nell’uomo, costituire un serio rischio per i lavoratori, presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità, non essendo disponibili di norma efficaci misure profilattiche o terapeutiche (come ad es. per Virus Ebola, Variola,Crimea-Congo).
In generale la modalità di trasmissione può essere per:
– contatto diretto o indiretto;
– attraverso goccioline di grandi dimensioni (cosiddette “droplet”) per
– via aerea attraverso la disseminazione di nuclei di goccioline (cosiddetti “droplet nuclei”), residui di piccole particelle di goccioline evaporate che contengono microrganismi e rimangono sospese nell’aria per lungo tempo (con diametro uguale od inferiore ai 5 micron), ma anche di particelle di polveri che contengono l’agente infettivo;
– per mezzo di veicoli comuni, con trasmissione attraverso oggetti o materiali contaminati, ad esempio acqua, alimenti, strumenti taglienti, macchinari, farmaci;
– tramite vettori, ad esempio mosche, zanzare, topi, ecc
Le principali patologie che potenzialmente possono essere trasmesse le seguenti:
– Epatite B ed epatite C provocate da due diversi virus, in grado di causare danni gravi e progressivi a carico del fegato;
– Tubercolosi (TBC) un’infezione batterica che colpisce generalmente i polmoni, ma che può diffondersi anche in altri organi (es. reni, cute);
– Virus dell’immunodeficienza umana (HIV) questo agente infettivo causa la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS);
-Altre infezioni meningite, citomegalovirus, varicella, alcune infezioni intestinali, virus influenzali; – -Infezioni connatali (Rosolia, Toxoplasmosi, Citomegalovirus) che possono provocare nelle donne in gravidanza gravi danni al prodotto del concepimento (aborti, nati malformati, ecc.).
Le principali modalità di contrarre infezione dai patogeni a trasmissione ematica sono due:
- a) PERCUTANEA (taglio con oggetti acuminati e puntura d’ago);
- b) MUCOCUTANEA (esposizione di cute e mucose a sangue o altri liquidi biologici).
- L’esposizione di cute intatta plasma infetto non è considerata un fattore di rischio per la trasmissione virale.
- La trasmissione per via cutanea nei casi di cute lesa e trasmissione dei virus mediante aerosol sono considerati a rischio basso.
Conclusione.
La normativa che tratta il tema del rischio biologico è il D.lgs 81/08 e che prevede specifici obblighi a carico del datore di lavoro.
Vanno prese in considerazioni tutte le classi di microorganismi.
Le procedure di contenimento o di prevenzione e protezione nel caso specifico ed esempio sopra riportato saranno identiche.
La valutazione e l’informazione e formazione del lavoratore e l utilizzo dpi rischio biologico è fondamentale.
La normativa prevede una definizione più ampia del rischio biologico e classica gli agenti biologici in 4 differenti gruppi in base alla gravità di conseguenze dall’esposizione.
La nostra società è a Vs disposizione per ogni consulenza in materia di sicurezza sul lavoro.
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Ultimo aggiornamento 2025-04-29 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API