Sindrome da burnout: cos’è e come prevenirla.
La parola sindrome burnout deriva dall’inglese e significa esaurirsi, descrive come il fenomeno consiste nel: bruciare tutte le proprie energie.
Guida alla sindrome da burnout al lavoro.
È una condizione molto grave alla quale si arriva gradualmente, quando il lavoratore viene esposto a livelli di stress lavoro correlato cronico che non riesce più a gestire in modo adeguato.
Ci sono dei campanelli d’allarme che segnalano la possibilità del verificarsi di sindrome di burnout nei contesti organizzativi.
Alcuni lavoratori sono più colpiti rispetto ad altri.
La sindrome da burnout si verifica infatti più frequentemente nelle cosiddette professioni di aiuto.
Tutto ciò dove lo stretto contatto con il cliente o il paziente e un’organizzazione lavorativa inadeguata porta il lavoratore a subire un eccessivo carico di lavoro che si traduce in una sensazione di inadeguatezza che con il tempo diventa sempre più pressante.
Qui di seguito abbiamo esaminato cos’è la sindrome di burnout, quali sono i campanelli d’allarme, le conseguenze dal punto di vista del diritto del lavoro e la possibile via d’uscita.
–Sindrome da burnout: cos’è
–Sindrome da burnout: cosa accade
–Stress lavoro correlato e burnout
–Burnout: fattori di rischio
–Burnout e diritti del lavoratore
–Sindrome da burnout: una via d’uscita
Sindrome da burnout: cos’è ?
La sindrome da burnout può nascere in seguito ad uno stress lavoro correlato insostenibile.
I lavoratori più soggetti al rischio da burnout sono quelli che lavorano in contesti che richiedono relazioni interpersonali ripetute.
Il termine burnout è di origine anglosassone, se volessimo tradurre in italiano sarebe: crollo psicologico, esaurimento emotivo.
La parola burnout rende però molto bene l’idea degli effetti psicologici, emotivi e fisici di questa sindrome.
La prima volta che si è parlato di questo fenomeno è stato negli anni Settanta.
La sindrome di burnout è stata individuata da Maslach e Freudenberger ed è stata accolta anche dall’OMS.
Di recente sono stati condotti degli studi che hanno dimostrato come la sindrome di burnout coinvolge soprattutto personale coinvolto nelle professioni d’aiuto:
- assistente sociale,
- medico, psicologo,
- psichiatra,
- terapista,
- operatori sanitari,
- tutti coloro che entrano ogni giorno in contatto con la sofferenza delle altre persone.
Le professioni d’aiuto sono quelle maggiormente colpite perché in questo settore spesso il carico di lavoro richiesto spesso conduce a mettere da parte il resto della vita personale:
- amicizie,
- affetti,
- hobby,
- sport ecc.
L’OMS ha specificato che non si tratta di una malattia, questo è bene sottolinearlo, ma di una condizione medica di disagio lavorativo che influisce anche sulla sicurezza sul lavoro.
Vediamo ora cosa accade a chi è affetto da sindrome da burnout.
Origini del fenomeno emergente
Il ‘burnout‘ è un fenomeno relativamente nuovo e le sue origini sono ancora oggetto di studio. Tuttavia, alcuni esperti ritengono che possa essere collegato a una serie di fattori, tra cui la crescente incertezza economica e lavorativa, la pressione per essere sempre produttivi e connessi, e la mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata.
Un altro fattore che potrebbe contribuire alla ‘sindrome’bornout‘ è la crescente tendenza a cercare lavori che siano non solo economicamente remunerativi, ma anche personalmente gratificanti e in linea con i propri valori e passioni. Questo può portare a una maggiore delusione e frustrazione quando il lavoro non soddisfa queste aspettative, alimentando così il senso di apatia e disinteresse che caratterizza il ‘burnout‘.
Sindrome da burnout: cosa accade.
La sindrome da burnout può avere differenti manifestazioni.
Può accadere che il lavoratore si senta inadeguato rispetto al lavoro, non riesce ad adattarsi alle mansioni e si rinchiude in uno stato di isolamento.
Uno dei campanelli d’allarme può essere anche il calo dell’impegno, il lavoratore non riesce a svolgere il lavoro al meglio, perché lo vive come un fallimento.
Di solito si sperimentano stati di tensione, sentimenti di ansia, esplosioni di rabbia, di frustrazione, anche verso se stessi, in un vortice di colpevolizzazione che trascina sempre più verso il basso.
I sintomi del burnout possono manifestarsi come :
- depressione,
- esaurimento,
- ansia,
- insonnia,
- irritabilità,
- stanchezza.
Queste sono le forme più comuni di reazione, quando si giunge a non sopportare più i livelli di stress. Manca l’energia e non c’è possibilità di recuperare lo stato emotivo o l’energia fisica pregressa.
Possono sopraggiungere attacchi di panico, abuso di sostanze e si sperimenta una totale mancanza di motivazione.
La mancanza di concentrazione, l’indifferenza, apatia e rassegnazione, nonché l’assenteismo sono alcuni dei segni che devono destare sospetto.
Stress lavoro correlato e burnout
La sindrome di burnout e stress lavoro correlato non sono sinonimi.
La differenza tra i due concetti è che lo stress lavoro-correlato è una risposta psicofisica negativa quando le richieste superano le capacità del lavoratore di fronteggiarle.
Lo stress non ha una connotazione negativa, infatti lo stress diventa dannoso quando la persona non riesce a conseguire un vantaggio in termini di benessere.
Una forte tensione può portare a fronteggiare la “minaccia” in modo ottimale, in questo caso si parla di eustress.
Lo stress lavoro correlato diventa dannoso nel momento in cui la persona si sente inadeguata a fronteggiarlo, perché il carico è eccessivo.
La sindrome di burnout invece è una risposta specifica allo stress cronico sui luoghi di lavoro.
Di solito si verifica nei lavoratori che inizialmente erano particolarmente entusiasti e avevano elevate aspettative verso il proprio lavoro.
Infatti il burnout colpisce chi ha affrontato il proprio lavoro con grande motivazione e spirito di abnegazione e si ritrova a non riuscire più ad adattarsi a livelli di stress ai quali è sottoposto.
Burnout: fattori di rischio
I fattori di rischio della sindrome di burnout possono essere di tipo ambientale, riguardano cioè il contesto lavorativo oppure di tipo individuale come una certa predisposizione personale.
I fattori di rischio riguardano l’organizzazione del lavoro.
Una sana organizzazione lavorativa può prevenire l’insorgere di sindrome di burnout.
Il carico di lavoro, il controllo, il riconoscimento, l’integrazione sociale, l’equità e i valori nel contesto aziendale giocano un ruolo chiave.
Un altro fattore non trascurabile è la vicinanza con il cliente o il paziente, i fattori stressogeni relativi al contatto continuo.
Hanno maggiore probabilità di sperimentare la sindrome di burnout coloro che si ritrovano di fronte a:
-carichi di lavoro elevati in modo spropositato
-inciviltà
-bullismo
-problemi amministrativi e burocratici
-scarso supporto sociale
-scarse risorse organizzative
-leader stressati o prepotenti
-comportamenti di leadership negativi.
Impatto della ‘sindrome burnout’ sul lavoro
Il ‘burnout‘ può avere un impatto significativo sul lavoro, non solo per il singolo individuo ma anche per l’organizzazione in cui opera. I lavoratori affetti da ‘burnout‘ possono avere difficoltà a concentrarsi, a portare a termine i compiti e a lavorare in modo efficace in team. Questo può portare a una diminuzione della qualità del lavoro, a ritardi nelle consegne e a una maggiore incidenza di errori.
Inoltre, il ‘burnout‘ può anche avere un impatto negativo sulla cultura aziendale e sul morale dei dipendenti. Se un numero significativo di lavoratori si sente disinteressato e apatico verso il proprio lavoro, questo può creare un ambiente di lavoro negativo e demotivante per tutti. Per questo motivo, è importante che le organizzazioni siano consapevoli del fenomeno e mettano in atto strategie per prevenirlo e gestirlo.
Burnout e diritti del lavoratore.
Veniamo alla parte più importante se correlata al lavoro.
Quali sono i diritti del lavoratore sul tema burnout ?.
Il lavoratore che si trova a soffrire della sindrome di burnout può far valere i suoi diritti solo nel caso in cui lo stress comporti una patologia vera e propria.
Lo stress non è misurabile e la medicina del lavoro ne prende atto solo se si sviluppa in una malattia professionale psichica o fisica.
Nel caso in cui il burnout comporti un disturbo depressivo maggiore, al lavoratore viene riconosciuta una percentuale di invalidità in base alla capacità lavorativa diminuita.
La sindrome da burnout può comportare anche disturbi a livello fisico, può causare dolori e problemi a diversi organi.
Le condizioni patologiche vengono valutate caso per caso.
Qualora la sindrome da burnout causi problemi di questo tipo il lavoratore ha diritto a vedersi riconosciuta la percentuale di invalidità in base alla capacità lavorativa ridotta e a forme di assistenza apposite.
Si può arrivare all’assegnazione di un assegno di invalidità ordinario o civile e nel caso in cui ci siano conseguenze gravi è possibile che venga riconosciuta anche la pensione di invalidità inail.
Sindrome da burnout: una via d’uscita.
La sindrome da burnout porta i lavoratori al limite.
Gioca un ruolo importantissimo la prevenzione.
Infatti, la sindrome da burnout è prevenibile attraverso un’organizzazione del lavoro adeguata, che non carichi i lavoratori in modo irrealistico, ma non solo.
Il lavoro va visto in una nuova ottica, più umana, più vicina al lavoratore, più empatica, specialmente in quegli ambiti in cui il lavoratore è sottoposto ad uno stress lavorativo e ha a che fare con le sofferenze altrui.
C’è una responsabilità sociale dietro all’organizzazione del lavoro e le persone non devono essere lasciate da sole, non devono arrivare al limite delle proprie forze, ma tutto l’ambito aziendale deve fare in modo di formare e informare circa i potenziali rischi.
Inoltre, le teorie e le parole non sono sufficienti.
Occorre mettere in campo pratiche e strumenti per il recupero psicofisico del lavoratore, prevedere momenti di condivisione, sostegno psicologico e tutto ciò che la psicologia del lavoro e la medicina del lavoro stanno studiando da anni.
Ne va del benessere del lavoratore singolo, del benessere aziendale e della collettività stessa.
La sindrome da burnout in azienda è un fallimento dell’organizzazione aziendale che deve occuparsene e non girarsi dall’altra parte.
Conclusioni
Il ‘burnout’ è un fenomeno emergente che merita attenzione e comprensione. Sebbene sia ancora in fase di studio, è chiaro che può avere un impatto negativo sul benessere dei lavoratori e sulle organizzazioni in cui operano. È importante che i datori di lavoro siano attenti a questi segnali e adottino misure per promuovere un ambiente di lavoro sano e coinvolgente, in modo da prevenire la ‘sindrome burnout‘ e garantire che i loro dipendenti siano motivati e produttivi.
Quando si verifica il burnout occorre rivolgersi a professionisti specializzati in questo ambito e chiedere aiuto, perché è una condizione dalla quale è possibile uscire.
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