Rischio Rumore sicurezza lavoro: cos’è, quali sono i livelli di rischio e come valutarli.
Rischio rumore la normativa legata alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro all’interno dei luoghi di lavoro regolamenta la valutazione di tale rischio in tutte le aziende italiane.
Principali obblighi del Datore di lavoro relativi agli intervalli di massima esposizione al rischio rumore :
- Il datore di lavoro procede alla valutazione del rischio rumore durante il lavoro, al fine di identificare i lavoratori ed i luoghi di lavoro e di attuare le misure preventive e protettive, ivi previste;
- La valutazione è programmata ed effettuata ad opportuni intervalli (periodicità almeno quadriennale) da personale competente, sotto la responsabilità del datore di lavoro;
- I metodi e le strumentazioni utilizzati devono essere adeguati, considerate in particolare le caratteristiche del rumore da misurare, la durata dell’esposizione, i fattori ambientali e le caratteristiche dell’apparecchio di misura;
- Fermo restando quanto previsto al punto b), la valutazione deve essere comunque nuovamente effettuata ogni qualvolta vi è un mutamento nelle lavorazioni che influisce in modo sostanziale sul rumore prodotto ed ogni qualvolta l’organo di vigilanza lo dispone con provvedimento motivato;
- Il datore di lavoro redige e tiene a disposizione dell’organo di vigilanza un rapporto nel quale sono indicati i criteri e le modalità di effettuazione delle valutazioni (vedi allegato dell’indagine fonometrica).
Misure tecniche, organizzative, procedurali.
- Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall’esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte;
- Nei luoghi di lavoro che possono comportare, per un lavoratore che vi svolga la propria mansione per l’intera giornata lavorativa, un’esposizione quotidiana personale superiore a 87 dbA oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 140 dB (200Pa) è esposta una segnaletica appropriata;
- Tali luoghi sono inoltre perimetrali e soggetti ad una limitazione di accesso qualora il rischio di esposizione lo giustifichi e tali provvedimenti siano
Rischio rumore.
Esistono pertanto in caso di esposizione a livelli di rumore sopra soglia delle conseguenze negative e nocive sul corpo umano principalmente ipoacusia all apparato uditivo.
E opportuno sottolineare che possono insorgere patologie anche in riferimento ad altri apparati e zone del corpo.
Gli effetti del rischio rumore possono influire negativamente sull’
- apparato cardiocircolatorio,
provocando nei casi più gravi casi :
- ischemia miocardica e ipertensione,
con una riduzione del tradizionale afflusso di sangue, che avviene per la riduzione della pressione delle arterie.
Tra gli effetti nocivi del rumore troviamo anche quelli sull’apparato digerente, come ad esempio :
- l’ipercloridria gastrica.
Conseguenze possono emergere anche a livello dell’apparato endocrino, con un incremento di :
- ormoni della tipologia corticosteroidea.
Riflessi estremamente negativi si possono avere anche sull’apparato neuropsichico, con l’insorgere di stati :
- ansiosi, affaticamento,
- difficoltà a riposare durante le ore notturne,
- abbassamento della vigilanza e delle reazioni dal punto di vista psicomotorio.
La valutazione del rischio rumore
La predisposizione del documento di valutazione dei rischi è un obbligo fondamentale che spetta a carico del datore di lavoro.
È compito di quest’ultimo, quindi, valutare che i livelli di rumore non siano nocivi nel corso dell’attività lavorativa.
Egli provvede alla misurazione di tutti quei livelli di rumore a cui vengono sono esposti i lavoratori per verificare che i valori standard di azione non sono raggiunti o oltrepassati.
Infine, spetta al datore di lavoro sia la valutazione che la predisposizione di ogni tipo di misura di carattere preventivo e di tutela.
Per poter portare a termine tale misurazione è fondamentale avere determinate conoscenze dal punto di vista tecnico, oltre che una serie di strumenti adatti.
Valutazione rischio rumore senza misurazioni.
Prima di iniziare ogni tipo di valutazione relativa al rischio rumore, il consiglio migliore da seguire è quello di portare a termine l’analisi dell’attività di lavoro.
In questo modo, si potranno rilevare sia i lavoratori esposti con riferimento alle mansioni, nonché aree in cui si riscontra la maggiore esposizione al rumore.
Tale analisi deve garantire dati e informazioni per identificare gli obiettivi che abbiamo appena riportato, avendo un quadro più chiaro, quindi, dell’esposizione al rumore di ogni lavoratore all’interno delle specifiche mansioni ed aree.
Possono essere utilizzati i dati presenti in banca dati portale agenti fisici per la pressione sonora di apparecchiature e macchine ove presenti.
Calcolo livello di esposizione giornaliera al rumore.
Le varie misurazioni possono essere portate a termine facendo leva su un fonometro.
L’utilizzo di un fonometro tarato consente di rilevare con precisione le fonti di rumore presenti in azienda.
Il primo passo è sempre quello di portare a termine l’operazione di calibrazione acustica del fonometro in modo da ottimizzare la rilevazione.
Quindi, è necessario programmare prima di tutto gli strumenti che si dovranno impiegare, le posizioni di misura, ma anche il quantitativo delle misure, senza dimenticare i tempi di misura.
In questo modo, si potrà avere un quadro decisamente più chiaro e importante in relazione alle condizioni di esposizione al rischio rumore dei lavoratori.
Si consiglia, ad ogni modo, che per poter calcolare il livello di esposizione giornaliera al rumore è previsto l’impiego di varie formule con la grandezza Up che ingloba anche l’incertezza legata al procedimento di campionamento e alla collocazione relativa allo strumento.
Limite decibel lavoro.
Il limite denominato critico, in maniera tale che si possano evitare dei danni all’udito, è pari a 90 decibel, mentre quella del dolore è considerata a circa a 120 decibel.
L’Oms, in ogni caso, ha provveduto a suggerire una serie di valori medi che sarebbe meglio evitare di oltrepassare per non correre il rischio di avere a che fare con varie problematiche di salute pari a 80-85 decibel.
In caso di superamento dei limiti critici d’azione o di soglia diventa obbligatorio inviare il lavoratore esposto a visita medica.
L azienda procede quindi ad implementare per il tramite del medico competente la medicina del lavoro o la sorveglianza sanitaria aziendale.
Rapporto di valutazione del rumore.
La valutazione del rischio rumore deve essere portata a termine, ovviamente in riferimento ad ogni dipendente che lavora nell’impresa, considerando diversi aspetti.
Prima di tutto le caratteristiche legate all’attività, oltre che alcune norme di carattere tecnico emanate sia a livello nazionale che internazionale, e seguendo anche i principi generali di tutela previsti dal Decreto Legislativo 81/2008.
Tale valutazione consente di individuare le fonti acustiche all’interno dell’ambiente di lavoro, che potrebbero causare dei problemi e rischi per la salute dei lavoratori.
La valutazione del rischio rumore è compresa negli obblighi del datore di lavoro, che dovrà essere immessa poi durante la realizzazione del DVR aziendale.
E indispensabile tenere conto di come gli effetti nocivi legati al rumore sugli esseri umani possano essere ricondotti a tre fattori, ovvero intensità rumore, frequenza rumore e il tempo di esposizione al rumore stesso.
Quando è obbligatorio indossare i DPI di protezione di fonti di rumore.
I dispositivi di protezione per l’udito sono chiamati anche otoprotettori.
Esistono degli ambienti in cui i lavoratori devono necessariamente garantire adeguata tutela e protezione al proprio udito, ma al contempo devono essere in grado di poter sentire i segnali di avviso.
Proviamo a pensare, ad esempio, a quanti lavorano negli aeroporti.
Questi DPI hanno una capacità di abbassare di circa 30-40 decibel o più a seconda della tipologia di cuffia che si indossa.
Limitare il rumore pertanto per poter scegliere il DPI corretto.
Quindi è necessario effettuare una precisa analisi del rischio rumore da parte di personale qualificato.
Gli otoprotettori omologati garantiscono una protezione estremamente efficace rispetto al rumore.