L’importanza della Candeggina nella Disinfezione
La candeggina è un prodotto di largo uso nelle pulizie domestiche e industriali grazie alle sue proprietà disinfettanti. È un agente chimico potente, capace di eliminare una vasta gamma di microrganismi, inclusi batteri, virus, funghi e muffe. Il suo utilizzo per l’igienizzazione di superfici e tessuti è ormai diffuso in tutto il mondo, soprattutto in contesti come ospedali, scuole e abitazioni.
La candeggina è conosciuta principalmente per il suo principio attivo, l’ipoclorito di sodio (NaClO). La sua formula chimica è NaClO, dove l’atomo di cloro agisce come principale elemento disinfettante. L’ipoclorito di sodio è un ossidante, il che significa che rilascia ossigeno durante la reazione con sostanze organiche, uccidendo i patogeni e rendendo le superfici più sicure.
Origini e Storia della Candeggina
La candeggina ha una storia che risale a più di due secoli fa. Il suo sviluppo è stato un passo cruciale nella storia della chimica e dell’igiene. L’invenzione della candeggina moderna è attribuita a Claude-Louis Berthollet, un chimico francese, che nel 1785 scoprì le proprietà sbiancanti e disinfettanti del cloro. Berthollet riuscì a stabilizzare l’ipoclorito di sodio in una soluzione acquosa, dando vita al prodotto che oggi conosciamo come candeggina.
Nel corso del XIX secolo, la candeggina cominciò a essere prodotta su scala industriale, diventando un prodotto di uso comune per sbiancare tessuti e disinfettare ambienti. La sua importanza è cresciuta ulteriormente durante le pandemie di colera e altre malattie infettive del XIX e XX secolo, quando le sue proprietà antimicrobiche si rivelarono fondamentali per prevenire la diffusione di patogeni.
Dettagli Scientifici: Come Funziona la Candeggina?
Il principio attivo della candeggina, l’ipoclorito di sodio (NaClO), agisce mediante un processo chiamato ossidazione. Quando l’ipoclorito di sodio entra in contatto con sostanze organiche, rilascia cloro libero, che attacca e ossida le proteine e le membrane lipidiche dei microrganismi. Questo processo distrugge la struttura cellulare dei batteri, dei virus e dei funghi, causando la loro morte.
La reazione chimica della candeggina può essere semplificata come segue:
NaClO+H2O→NaOH+HOCl
Dove HOCl, ovvero acido ipocloroso, è una forma attiva del cloro che ha un’alta capacità di penetrare nelle cellule microbiche, rendendo la candeggina uno dei disinfettanti più potenti. Questo la rende particolarmente efficace contro microrganismi difficili da eliminare con altri disinfettanti meno aggressivi.
Proprietà Disinfettanti della Candeggina
La candeggina disinfetta attraverso un processo chimico di ossidazione. Questo avviene quando il cloro presente nell’ipoclorito di sodio entra in contatto con microorganismi, danneggiando la loro struttura cellulare e neutralizzandoli. Questa azione la rende particolarmente efficace contro batteri come Escherichia coli, Salmonella , Staphylococcus aureus legionella, così come contro virus resistenti come il norovirus e il virus dell’influenza.
Utilizzarla per disinfettare superfici e ambienti è quindi un modo affidabile per mantenere un ambiente igienicamente sicuro. Tuttavia, è importante sapere come usarla correttamente per evitare rischi e massimizzare la sua efficacia.
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Studi Scientifici sulla Efficacia
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia della candeggina contro una vasta gamma di patogeni. Uno studio condotto dall’Università di Boston ha evidenziato come una soluzione di candeggina al 0,5% sia in grado di inattivare il virus dell’influenza entro pochi minuti. Un altro studio, pubblicato nel Journal of Hospital Infection, ha dimostrato che l’ipoclorito di sodio è uno dei pochi disinfettanti capaci di disattivare completamente il Clostridium difficile, un batterio altamente resistente, comunemente responsabile di infezioni ospedaliere.
Questi studi sottolineano la sua importanza in contesti sanitari, dove è fondamentale garantire la massima igienizzazione. Inoltre, durante la pandemia di COVID-19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il CDC hanno raccomandato il suo uso diluito per disinfettare superfici ad alto contatto, come maniglie e piani di lavoro, riducendo così la trasmissione del virus.
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Differenze tra Candeggina Domestica e Candeggina Industriale
Esistono diverse formulazioni di candeggina, ciascuna con concentrazioni specifiche di ipoclorito di sodio per adattarsi a diversi tipi di uso:
- Candeggina domestica: Di solito contiene una concentrazione di ipoclorito di sodio che varia dal 3% al 5%. È progettata per l’uso domestico, come la disinfezione di superfici, lo sbiancamento del bucato e la pulizia dei sanitari. È importante diluirla correttamente per evitare effetti dannosi su superfici sensibili e per la sicurezza dell’utente.
- industriale: Può avere concentrazioni di ipoclorito di sodio superiori al 10% e viene utilizzata per la disinfezione di grandi aree, come negli ospedali, negli impianti di produzione alimentare e nell’agricoltura. Data la sua maggiore potenza, richiede maggiori precauzioni durante l’uso e deve essere gestita da personale adeguatamente addestrato.
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Come Utilizzare la Candeggina per Igienizzare le Superfici
Per utilizzare la candeggina nella disinfezione delle superfici, è fondamentale diluirla correttamente. Di solito, una diluizione efficace per uso domestico prevede di mescolare 1 parte di candeggina in 10 parti di acqua. Questa concentrazione è sufficiente per la maggior parte delle operazioni di pulizia ordinaria.
Per le superfici particolarmente contaminate, come bagni o cucine, può essere necessario aumentare la concentrazione fino a 1:5. Tuttavia, bisogna fare attenzione perché un suo uso eccessivo concentrato può danneggiare superfici sensibili, come alcuni tipi di pavimenti in legno o tessuti delicati.
Quando Usarla
L’utilizzo della candeggina è consigliato in diverse situazioni:
- Pulizia di bagni e cucine: La candeggina è ottima per eliminare germi da superfici come lavelli, piastrelle e vasche da bagno. Aiuta a prevenire la diffusione di patogeni che possono accumularsi in queste aree umide.
- Disinfezione di superfici comuni: Durante periodi di epidemie influenzali o di altre malattie contagiose, pulire maniglie, interruttori della luce e altre superfici di contatto frequente con una soluzione di candeggina può ridurre il rischio di trasmissione.
- Sanificazione degli abiti: Può essere usata anche per il bucato, in particolare per disinfettare biancheria e vestiti bianchi. È importante non mescolarla con altri prodotti chimici, come ammoniaca, per evitare reazioni pericolose.
- Pulizia di ambienti sanitari: Ospedali e cliniche la utilizzano per mantenere gli ambienti sterili. È una scelta comune per le sue proprietà battericide e virucide, che permettono di proteggere pazienti e personale sanitario.
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Normative sull’Uso della Candeggina
L’uso della candeggina è regolamentato da diverse normative, che variano a seconda del paese. In Europa, la produzione e la sua commercializzazione devono rispettare i regolamenti stabiliti dal Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) e dal Regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging). Questi regolamenti impongono standard rigorosi sulla sicurezza, l’etichettatura e la manipolazione dei prodotti chimici, inclusa la candeggina.
Negli Stati Uniti, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA) la classifica come pesticida registrato per l’uso nella disinfezione di superfici. Ogni prodotto a base di candeggina deve soddisfare gli standard di sicurezza per essere immesso sul mercato, inclusi i test di efficacia contro specifici patogeni.
Queste normative garantiscono che la candeggina disponibile per il consumo sia sicura e efficace, pur richiedendo agli utenti di seguire le istruzioni di etichetta per evitare rischi legati alla sua manipolazione.
Uso della Candeggina per la Sicurezza Alimentare
Un altro utilizzo della candeggina è la sanificazione delle superfici in contatto con alimenti. In questo contesto, per la sicurezza alimentare haccp una diluizione al 0,1% è considerata sicura per pulire utensili da cucina, piani di lavoro e taglieri. È importante risciacquare abbondantemente dopo l’uso per rimuovere ogni residuo di candeggina ed evitare il rischio di contaminazione degli alimenti.
In agricoltura, viene impiegata per disinfettare serre, attrezzature agricole e contenitori per la conservazione dei prodotti freschi, contribuendo a ridurre il rischio di contaminazione crociata.
Impatti Ambientali
Sebbene la candeggina sia efficace per le igienizzazioni, il suo uso eccessivo può avere impatti negativi sull’ambiente. Quando viene scaricata in grandi quantità, può reagire con altre sostanze presenti nelle acque reflue, formando composti come i trialometani, che sono inquinanti potenzialmente dannosi per la fauna acquatica.
Per minimizzare l’impatto ambientale, è importante utilizzarla solo la quantità necessaria e non versarla direttamente nei sistemi di scarico senza diluirla. Alcuni paesi richiedono trattamenti specifici delle acque reflue per neutralizzare gli effetti della candeggina prima che queste vengano rilasciate nell’ambiente.
Precauzioni nell’Uso della Candeggina
La candeggina, nonostante la sua utilità, deve essere maneggiata con attenzione. Essendo un composto chimico aggressivo, può causare irritazioni cutanee, problemi respiratori e danni agli occhi se non viene utilizzata correttamente. Di seguito, alcune precauzioni fondamentali:
- Usare guanti: Quando la si maneggia , è consigliabile indossare guanti di gomma per proteggere le mani.
- Ventilare l’ambiente: Utilizzarla in spazi ben ventilati per evitare l’accumulo di vapori che potrebbero irritare le vie respiratorie.
- Non mescolarla con altri detergenti: La combinazione con prodotti come ammoniaca o acido muriatico può generare gas tossici.
- Conservare in un luogo sicuro: deve essere tenuta fuori dalla portata di bambini e animali domestici per evitare incidenti.
Alternative all’uso della Candeggina
Nonostante la candeggina sia un potente disinfettante, esistono alternative che possono essere considerate in determinate situazioni, specialmente quando si vuole evitare l’uso di sostanze chimiche aggressive:
- Aceto bianco: Ha proprietà antibatteriche ma non è altrettanto efficace quanto la candeggina contro i virus. È più adatto a pulizie di routine piuttosto che a una disinfezione profonda.
- Alcol isopropilico: È un altro disinfettante che può essere utilizzato in alternativa. Viene spesso utilizzato per disinfettare dispositivi elettronici o superfici che non sopportano l’umidità.
- Perossido di idrogeno: Conosciuto anche come acqua ossigenata, può essere un buon sostituto per la disinfezione, ma ha una minore durata di conservazione e può essere meno stabile.
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Contesto della Pandemia
Durante la pandemia di COVID-19, la candeggina ha guadagnato ulteriore attenzione come uno dei principali strumenti per la sanificazione degli ambienti. Il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CDC) ha raccomandato l’uso di soluzioni a base di candeggina diluita per la disinfezione delle superfici frequentemente toccate. Questo perché la candeggina è in grado di disattivare efficacemente i virus, riducendo la probabilità di contagio.
Conservazione della Candeggina
Deve essere conservata in un contenitore chiuso e al riparo dalla luce solare diretta, poiché il calore e la luce possono ridurre la sua efficacia. Di solito, una bottiglia di candeggina ha una durata di circa sei mesi, dopo i quali il suo potere disinfettante diminuisce. È consigliabile segnare la data di apertura della bottiglia per sapere quando potrebbe essere necessario sostituirla.
Miti e Verità sull’Uso della Candeggina
Nonostante la candeggina sia ampiamente conosciuta, ci sono diversi miti legati al suo utilizzo. Ecco alcune delle verità più importanti:
- Mito: rimuove completamente lo sporco. In realtà, la candeggina è un disinfettante, non un detergente. Per essere efficace, è importante prima pulire la superficie con acqua e sapone per rimuovere lo sporco visibile, e solo successivamente applicare la candeggina per disinfettare.
- Verità: La candeggina può danneggiare i tessuti. Quando usata in modo improprio, può causare lo scolorimento e il danneggiamento di tessuti delicati. È essenziale seguire le indicazioni riportate sulle etichette dei capi di abbigliamento prima di utilizzarla nel bucato.
- Mito: La candeggina è sicura in qualsiasi diluizione. È cruciale diluirla correttamente . Una soluzione troppo concentrata può risultare irritante per la pelle e per le vie respiratorie. Una diluizione troppo debole, invece, potrebbe non essere sufficientemente efficace contro i patogeni.
Il Futuro : Innovazioni e Sostenibilità della candeggina
Con la crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale, le industrie chimiche stanno cercando di sviluppare formulazioni di candeggina che siano più rispettose dell’ambiente. Queste nuove formulazioni puntano a ridurre la produzione di sottoprodotti dannosi durante l’uso e lo smaltimento.
Inoltre, sono in corso ricerche per sviluppare disinfettanti a base di cloro che siano meno aggressivi per le superfici e per gli esseri umani, mantenendo comunque la capacità di neutralizzare efficacemente i patogeni. Questo potrebbe rappresentare un futuro più sicuro e sostenibile e per i prodotti di disinfezione in generale.
Conclusioni
La candeggina disinfetta è un alleato fondamentale nella pulizia e nella disinfezione quotidiana. Le sue proprietà antimicrobiche la rendono una scelta preferita per chi desidera mantenere ambienti sicuri e liberi da germi. Tuttavia, è importante utilizzarla con consapevolezza, rispettando le corrette diluizioni e le precauzioni di sicurezza.
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