Lavori usuranti: cosa sapere.
Quando si parla di lavori usuranti non sono pochi i dibattiti che si aprono anche con riferimento alla pensione.
Si tratta forse di una delle tipologie di lavoro più controversa e anche non abbastanza tutelata, a dirla tutta.
Ad introdurre la dicitura “lavoro usurante”, in Italia, ci ha pensato ,in ultimo, il Decreto Legislativo 21 aprile 2011, n. 67.
Tale decreto indicava che coloro i quali nella loro vita si sono trovati a svolgere lavori che rientrano nella lista di quelli definiti usuranti, avessero diritto all’accesso anticipato al pensionamento.
Un diritto questo, che si applica a chi ha svolto lavorazioni estremamente pesanti e faticose.
I lavori usuranti sono lavori che possono essere fisicamente o mentalmente impegnativi.
Questa tipologia di lavori usuranti può causare un notevole stress fisico o psicologico sul lavoratore nel corso del tempo.
I lavori possono essere particolarmente dannosi per la salute del lavoratore, poiché possono portare a una maggiore incidenza di malattie e infortuni sul lavoro, nonché a una riduzione della qualità della vita
In effetti ci sono alcune categorie che faticano e non poco, a portare avanti il loro lavoro anche in età avanzata.
Ma vediamo allora di fare chiarezza in merito e di rispondere alle fin troppe domande che ci si pone per quello che riguarda i lavori usuranti.
Cosa sono ?
Probabilmente è opportuno iniziare con una piccola spiegazione in merito a quelli che sono i lavori usuranti, appunto.
Si definiscono in questo modo tutte quelle professioni che prevedono lo svolgimento di mansioni particolarmente faticose e pesanti, che possono affaticare il lavoratore.
La stanchezza e l’affaticamento sono due condizioni che gravano sul soggetto, impedendogli di svolgere le sue mansioni in assoluta sicurezza sul lavoro ,sia a livello fisico che mentale.
In taluni casi, lo svolgimento prolungato di lavori di questo genere può portare all’insorgere di patologie temporanee o croniche.
Questi sono i motivi che hanno spinto il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale ad emanare il Decreto del 19 maggio 1999.
Questo ha sancito che tutti i lavoratori che nella loro vita hanno svolto mansioni particolarmente usuranti possono richiedere la pensione anticipata.
Ma la definizione di Lavoro Usurante era già stata dalla dal Decreto Legislativo 11 agosto 1993, n.374.
Per tale normativa erano da considerarsi particolarmente usuranti tutti quei lavori che incidevano notevolmente sulle aspettative di vita e sulla salute del lavoratore, che viene esposto a un notevole rischio professionale.
In tale occasioni venne anche offerta una prima lista di quelli che sono ritenuti lavori usuranti:
- Lavori svolti prevalentemente nella zona sotterranea, come in cava o in miniera;
- all’interno di cassoni ad aria compressa;
- Palombari;
- Mansioni svolte ad alte temperatura come nelle fonderie;
- I soffiatori dell’industria del vetro;
- I lavori svolti in luoghi stretti, come pozzi e intercapedini;
- Lavori a contatto con l’amianto.
Con i D.Lgs. n. 66/2003 e D.Lgs. n.67/2011 all’elenco si sono aggiunte altre mansioni, tra cui:
- coloro che svolgono lavoro notturno (almeno 80 notti durante l’anno),
- gli autisti di mezzo di trasporto collettivo o con mezzi che hanno almeno 9 posti a sedere
- e coloro che svolgono le loro mansioni in una catena di montaggio.
Le caratteristiche dei lavori usuranti.
Questi lavori possono includere attività fisiche ripetitive, esposizione a sostanze tossiche, esposizione a rumori o vibrazioni, lavoro a turni o lavoro notturno, stress psicologico e emotivo, e altro ancora.
I lavori che vengono inseriti all’interno della lista di quelli che la legge stessa considera lavori usuranti sono accomunati da alcune caratteristiche.
Proprio queste hanno spinto il Ministero ad affrontare l’argomento e quindi prevede la possibilità di un pensionamento anticipato a coloro che hanno svolto tali mansioni.
Innanzitutto i lavori usuranti tendono a ridurre (in alcuni casi non di poco) quelle che sono le aspettative di vita.
Purtroppo, nonostante tutte le attenzioni che possono avere i titolari d’azienda e anche il Ministero per quello che riguarda la classificazione, è complesso individuare delle misure di prevenzione che siano comunque adeguate al ruolo che si ricopre.
Si tratta di lavori che presentano un elevato numero di infortuni.
Inoltre sono altrettanto elevate le domande di pensione di invalidità il linea con il lavoro che si svolge. Infine, tutti i lavori precedentemente elencati presentano dei rischi molto elevati rispetto ad altri.
A cosa ha diritto che ha svolta lavori usuranti ?
Purtroppo i lavori usuranti esistono e i dipendenti in tali settori sono veramente tantissimi.
Proprio per questo motivo è stato indispensabile prevedere un serie di diritti per tali soggetti, al fine di salvaguardarne, per quanto possibile, la salute sia psichica che mentale.
Come detto in precedenza, coloro che hanno svolto tali lavori possono richiedere il pensionamento anticipato.
Tale domanda può essere presentata o con 35 anni di anzianità contributiva, ovvero 36 per coloro che hanno operato come liberi professioni.
Oppure è possibile avanzare domanda di pensionamento anticipato all’età di 61 anni e 7 mesi.
Tale indicazione è valida per tutti i lavori che hanno svolto mansioni per un totale complessivo di 78 giorni all’anno.
Ma se invece si lavora su turnazioni si procede per scaglioni:
- Da 64 a 71 giorni all’anno occorre avere versato contributi per 35 anni, ovvero aver compiuto 63 anni e 7 mesi;
- inoltre da 72 a 77 giorni di lavoro all’anno, resta invece il limite di 35 anni di contributi, ovvero l’aver compiuto 62 anni e 7 mesi.
La Legge di Bilancio 2017 ha poi indicato altri criteri.
Nello specifico essa ha parlato di possibilità di pensionamento anticipato per coloro che hanno svolto un lavoro usurante per 7 anni negli ultimi 10 della loro attività lavorativa (anche non continuativi), ovvero almeno per metà vita lavorativa complessiva.
Ovviamente per richiedere il pensionamento anticipato non vi è alcun bisogno di una pratica particolare. Sarà sufficiente avanzare apposita domanda all’INPS.
Lo si può fare sia in autonomia, che affidandosi a un patronato, che provvederà alla compilazione degli appositi moduli presenti sul sito ufficiale.
Insieme alla domanda occorrerà caricare sul portale, al momento della richiesta, anche apposita prova della sussistenza dei criteri per la richiesta del pensionamento anticipato.
Aggiornamenti della lista e lavoro usurante non riconosciuto.
Come è possibile immaginare, ogni anno la lista di quelli che sono i lavori usuranti viene aggiornata.
Di recente ne sono entrati a far parte anche coloro che :
- conciano le pelli,
- chi conduce gru e macchinari mobili,
- gli addetti all’assistenza di persone non autosufficienti ecc .
Purtroppo però, in talune circostanze il lavoro usurante non è riconosciuto.
Questo succede, in maniera particolare, quando non si rispettano quelli che sono i limiti imposti dalla legislazione vigente, per quello che riguarda la domanda di pensionamento anticipato, per via di un contratto che non lo riconosce come tale.
In questi casi però resta comunque possibile rivolgersi all’INPS al fine del riconoscimento di tale condizione.
Ovviamente si rivela estremamente importante fornire tutta l’apposita documentazione in merito allo svolgimento di quella che può essere vista come un’attività usurante.
Questo è l’unico modo che si ha per dimostrare che si è svolto una mansione usurante, diversa da quella per cui si era stati assunti.
La tutela del pensionamento.
Coloro che svolgono dei lavori usuranti possono richiedere il pensionamento anticipato.
Il perchè di questo sta nella scelta del Governo italiano di tutelare i lavoratori, alla luce di quelle che sono le conseguenza di un lavoro definito usurante.
A tal riguardo sono stati svolti degli studi, grazie ai quali dei medici hanno evidenziato come lo svolgere in maniera quotidiana e continuativa talune attività porti a un invecchiamento precoce e quindi a una riduzione della qualità della vita.
Ricerche attuali hanno evidenziato come coloro che svolgono tali attività lavorative hanno un’aspettativa di vita di gran lunga minore rispetto a chi svolge altre mansioni come chi ricopre ruoli intellettuali.
La possibilità di andare in pensione anticipatamente permette di recuperare a livello fisico e mentale dallo sforzo messo in atto per lo svolgimento del proprio lavoro.
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