ISO 18188. La prima norma sulle cannucce di plastica
Colorate, pratiche, divertenti, amate dai bambini e non solo. Ogni anno vengono prodotte e usate nel mondo miliardi di cannucce di plastica (in polipropilene), mai state oggetto prima d’ora di norme e specifiche; la recente norma internazionale ISO 18188:2016 “Specification of polypropylene drinking straws” definisce per il prodotto “cannuccia” i requisiti generali in termini di dimensioni e di prestazioni.
Nella storia, le prime tracce di utilizzo delle cannucce risalgono ai Sumeri nel quarto millennio a.C., si pensa per il consumo di birra. Parliamo però di cannucce d’oro intagliate di lapislazzuli o di altre confezionate con carta ed erbe. Ai nostri giorni, le cannucce sono prodotte in plastica e vengono utilizzate per differenti tipi di bevande.
Dritte, flessibili, estensibili, dotate di una estremità appuntita per bucare contenitori sigillati da un film, dotate di estremità a cucchiaio per bevande cremose… esistono cannucce per ogni bevanda, dai succhi di frutta in imballaggi di cartone, a cocktail e frullati in bicchieri di vetro a bibite in lattina. La ISO 18188 tiene conto di tutte queste varietà: le specifiche sono infatti definite per ognuna di esse.
Le cannucce devono resistere al freddo, al caldo, alla flessione. La plastica utilizzata deve soddisfare le esigenze del mercato e possedere quindi i requisiti specifici per il contatto con gli alimenti.
Elaborata dal comitato tecnico ISO/TC 61 “Plastics” SC 11 “Products” a segreteria giapponese (JISC), la ISO 18188 aiuterà le aziende del settore a fabbricare prodotti armonizzati e di qualità.
Fonte: UNI
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